Un mio professore di psicologia dinamica alla prima lezione in magistrale disse: “L’amore che funziona e resiste è quello che cambia col passare del tempo che cambia”.
I personaggi
Anna e Marco, sembra il pezzo di Dalla, e forse un po’ lo sono, i due protagonisti (Alessandro Borghi e Jasmine Trinca) della nuova regia di Paolo Genovese. Il tema è il tempo, il suo scorrere e la sua intrinseca relazione con il sentire e l’esistere: “il tempo non esiste, il tempo ha solo un’esistenza matematica, il tempo non è una dimensione nella quale viviamo, è una dimensione nella quale pensiamo. Quindi la distinzione tra passato, presente e futuro è un’illusione ostinatamente persistente ma solo un illusione, non sono io a dirlo ma è Einstein”.
Lui, Marco – Alessandro Borghi – è un docente di fisica, crede che ad ogni azione determini una reazione e che quando accade possa essere spiegato. Lei, Anna – Jasmine Trinca – è una persona creativa e impulsiva, si arrabbia, fumettista anticonvenzionale. Anna mette la vita nei fumetti e i fumetti nella vita, pubblica una striscia autobiografica che Marco incontrerà nelle loro distanze e mai perdite. La madre – Elena Sofia Ricci – opposta nei modi e nell’espressione, attrice di teatro che dona alla figlia uno sguardo solo quando da figlia occupa un posto di madre. La sua amica, compagna di casa e di condivisione di sentimenti è interpretata da Linda Caridi, che dopo Ricordi non smentisce la sua passionale espressività.
Poi c’è Marco, il cui amico – Vinicio Marchioni – si esaspera dietro una moglie che lo lascia per una scappata confessata, e dietro una nuova amante francese che ha tutte le carte in regola per essere la donna perfetta, ma non è la donna che lui avrebbe voluto, in pieno stile nevrotico, il tutto incorniciato in un’incantevole Ponza, mai scontata, spesso magica.
Marco, i cui conti tornano sempre o che lui riesce a far quadrare. Marco che fa il dottorato a Copenaghen e che si sposta, fra una donna e un’altra, in tempi diversi segnati dalla presenza della barba, dei baffi o con la pelle liscia da giovane adulto. Marco in questo che può sembrare un girovagare di donne mantiene una sola donna come musa: di lei legge i fumetti, commenta le stringhe disegnate e chiede cose che lei avrà già messo nella pagina successiva. Le case che cambiano, la paura di lei, la direzione di lui, i dubbi di entrambi, cercano di vivere a pieno e non soccombere al tempo che passa, con i litigi che porta, con alcune distanze o bugie e vecchie storie non svelate ma emerse in modo irruento e che la vita lascia scivolare mostrando sempre quali siano le cose importanti.
Dunque, le coppie che resistono sono quelle che durano, per dirla con le parole di Anna: “Una coppia è tale se dura altrimenti sono solo due persone che stanno insieme”. R-esistere al tempo che scorre è il potere dei supereroi in amore! Il suo tentativo di dare forma all’amore è per Marco l’antitesi alle sue formule fisiche “Io l’ho scelta, perché avevo bisogno della sua pazzia per non impazzire io”.
Dimensione temporale rovesciata
Costruito da flashback e da avanti e indietro, il film si snoda sulla vita che non si lascia e che resta legata da un filo rappresentato nei fumetti sui corn flakes o sulle pareti di un muro, staccato con un coltello poi, in un secondo momento.
Non è un tempo lineare, non c’è il canone di presente, passato e futuro, tutto si mescola perché è determinato dai sentimenti e dagli accadimenti che uno dei due innamorati pensa di poter governare. Un tempo che ha uno spazio, una fluida navigazione geografica tra Milano, Marrakech, Ponza, Lucca e Copenaghen! Cambiano i luoghi o vengono rivissuti, cambiano le mogli degli amici o c’è ne sono di nuove, la barba, i baffi o niente di tutto questo è l’unico segnale che assieme al passaggio dei capelli anarchici di Jasmine Trinca al taglio più rigoroso che viene con gli anni sulle candeline che si aggiungono, mostrano uno scorrere del tempo in senso crescente.
Il tempo delle candeline scorre e da dieci diventano vent’anni di storia, ma il tempo a volte ha una data di scadenza come nel monologo dolorosamente interpretato da Borghi: “Abbiamo già parlato di realtà fisica, il tempo è determinato da un insieme di fenomeni dati, la cui evoluzione temporale non può in nessun modo avere un corso diverso da quello che ha. Non è vero un c****, non è vero che tutto è determinato come non è vero che tutto può essere previsto perché è impossibile conoscere tutte le condizioni di un processo. E quindi le cose a volte avvengono così senza una spiegazione. Nulla è certo e anche l’evento che ha la più bassa, bassissima probabilità di presentarsi potrebbe accadere. Anche tutto quello che vi ho detto sul tempo, non è vero niente. Perché il tempo esiste, eccome se esiste, è che ce ne accorgiamo quando viene a mancare, quindi abbiatene cura, abbiatene cura.”
Incontri, perdite e ritorni
Si può ingannare il tempo che sembra arrestarsi? Anna dona un futuro grazie alle sue stringhe che non la vedono tramontare e ne conservano la giovane freschezza di Drusilla dal suo mantello rosso che “sta sempre qui perché ha i superpoteri, è un supereroe”.
“Stare con te o non stare con te è la misura del mio tempo”
Jorge Luis Borges
È l’amore.
Dovrò nascondermi o fuggire.
Crescono le mura del suo carcere, come in un sogno atroce.
La bella maschera è ormai cambiata,
ma come sempre è l’unica.
A che mi serviranno i miei talismani:
l’esercizio delle lettere, la vaga erudizione,
l’apprendimento delle parole che utilizzò l’aspro Nord
per cantare i suoi mari e le sue spade,
la serena amicizia,
le gallerie della Biblioteca,
le cose comuni,
le consuetudini,
l’amore giovane di mia madre,
l’ombra militare dei miei morti,
la notte intemporale,
il sapore del sogno?
Stare con te o non stare con te è la misura del mio tempo.
Già la brocca si rompe sulla fonte,
già l’uomo s’alza al canto dell’uccello,
già si sono scuriti quelli che guardano dalla finestra,
ma l’ombra non ha portato la pace.
È, lo so, l’amore:
l’ansia e il sollievo di sentire la tua voce,
l’attesa e il ricordo,
l’orrore di vivere successivamente.
È l’amore con tutte le sue mitologie,
con tutte le sue piccole magie inutili.
C’è un angolo dove non oso passare.
Già mi accerchiano gli eserciti, le orde.
(Questa stanza è irreale, lei non l’ha vista).
Il nome di una donna mi denunzia.
Mi fa male una donna in tutto il corpo.
Titolo | Supereroi |
Data di uscita | 23 dicembre 2021 (Italia) |
Regia | Paolo Genovese |
Musiche | Maurizio Filardo |
Casa di produzione | Lotus Production |
Anno | 2021 |
Distribuzione in italiano | Medusa Film |