Città del Messico – Vivendo all’estero, viaggiando e scoprendo nuovi Paesi, ciò che più amo è il dialogo ed il confronto con le persone del posto. Dialoghi che spaziano dalla società, la cultura fino inevitabilmente al calcio.
In questo periodo tutti gli occhi del mondo sono rivolti verso l’elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Spesso dall’Italia ci siamo chiesti: ma i messicani cosa ne pensano di tutto ciò che sta accadendo al loro vicino di casa? Trovandomi in Messico, seppur di passaggio, ho cercato di raccogliere tutti i pensieri delle persone con cui ho parlato in questi giorni e di farmi un’idea, anche generica, su cosa sia l’era Trump e sugli impatti che essa sta avendo. Ho usato come punto di osservazione il Messico e quello che si dice in questa grande nazione da sempre strettamente connessa con i destini USA.
Tutti parlano dell’era Trump; tutti dicono che è iniziata l’era Trump. Sappiamo realmente di cosa stiamo parlando? Così s’interrogano oggi i messicani e questa è la sintesi delle loro purtroppo condivisibili risposte:
- L’era Trump è l’arrivo del populismo – stile Venezuela – nella principale potenza del mondo. Molto curioso è il fatto che per decenni i diversi governi degli Stati Uniti abbiano combattuto il populismo ed oggi gli stessi Stati Uniti diventino il regno del populismo. Ed il populista numero uno si chiama Donald Trump.
- È l’era dell’odio. Il candidato Donald Trump ha avuto una campagna elettorale di successo grazie alla semina e coltivazione dell’odio. L’odio verso l’altro, verso il diverso, verso colui che la pensa differentemente, verso coloro i quali hanno il colore della pelle diverso da quello bianco. Odio verso i migranti, odio verso i messicani.
- È l’era della rivincita e della vendetta verso i politici e verso la politica. La vittoria di Trump è la vittoria dell’odio verso la classe politica.
- È l’era del culto all’anti-messicano. Secondo Trump tutti i mali, tutta la violenza presente negli Stati Uniti arrivano dal Messico e sono prodotti dai messicani. L’ultima vicenda della decisione di costruire il muro e del rifiuto da parte del presidente del Messico di annullare l’incontro con Trump è sintomatica di dove possano portare queste folli politiche nazionalistiche.
- È l’era del vecchio protezionismo. Ciò significa che il centro del capitalismo diventerà la chiesa del protezionismo. Trump è il nemico del mercato globale e del libero mercato. La grande contraddizione è che mentre Trump apre al protezionismo, la Cina sotto dittatura apre alla globalizzazione commerciale.
- È l’era delle falsità. Trump dice di essere ben distante dall’essere un politico, ma risulta essere, secondo quello che affermano i giornali locali, il più grande bugiardo mai diventato inquilino nella Casa Bianca. Così come costruì il suo impero economico basandosi sulle menzogne, dice la stampa locale, allo stesso modo ha appena vinto le elezioni dicendo una montagna di falsità e bugie.
- È l’era della post-verità. Ovvero l’era dove la realtà e la verità non importano. Importa solo il credo verso il messia, importa la percezione dell’illuminato.
- È l’era del totalitarismo. Trump è stato il candidato più autoritario della storia degli Stati Uniti. “Posso uccidere qualcuno qui fuori e non perderei voti” – disse. “Governeremo il mondo” disse nel discorso di inaugurazione.
- È l’era del pressapochismo. Per la prima volta avremo non il presidente più preparato per governare, ma il più populista, il meno affidabile ed antisistema della storia degli USA.
- È l’era che segna la fine della classe politica statunitense, conosciuta negli ultimi 50 anni. A partire dalla sua candidatura, Trump ha distrutto la classe politica ed i partiti.
- È l’era del fascismo. Oltre ad essere un noto populista, Trump ha pericolose approssimazioni ed espressioni fasciste e naziste.
- È l’era della peggior repressione verso le donne da parte dell’amministrazione americana. È la peggior epoca per le donne americane e del mondo. Durante la campagna elettorale, Trump, fu accusato di aver abusato di donne e di essere un uomo che non porta loro rispetto. Nel suo discorso di inaugurazione, non è stata mai pronunciata la parola “donna”. Ed è per questi motivi che le donne stanno iniziando in questi giorni pesanti contestazioni contro il neo-Presidente.
- È l’era che sancisce la dura lotta contro una delle più grandi istituzioni degli Stati Uniti ovvero la stampa. Prima nella campagna elettorale ed ora come Presidente, Trump si è scontrato ed ha ridicolizzato i mezzi di comunicazione. La stampa libera è invece sempre stata un autentico orgoglio per gli Stati Uniti.
- È l’era della guerra al commercio globale. Trump è disposto a distruggere il TLC ed ha mostrato interesse nell’iniziare una guerra commerciale con Unione Europea e Cina. Potremmo assistere ad una guerra del commercio globale, un vero pericolo per il mondo.
- È l’era in cui negli Stati Uniti si potrà accedere al potere tramite reti. Trump potrebbe comunicare con i suoi governatori e con il mondo attraverso reti.
- È l’era del Presidente degli USA più impopolare della storia. Due americani su tre non lo vogliono e in più, Trump non ha vinto grazie alla maggioranza dei votanti.
Se queste sono le premesse, non solo gli USA ed il Messico, ma l’intero globo deve essere molto preoccupato in questo momento.