La Regione Lazio ha definitivamente bocciato il progetto presentato un anno fa dalla società privata Ecoparco per la realizzazione di un Polo dei rifiuti da realizzarsi nel Comune di Velletri, in contrada Lazzaria, dando parere negativo alla richiesta di valutazione di impatto ambientale.
Diradate le nebbie della propaganda interviene l’amministrazione comunale di Velletri per voce dello stesso sindaco Fausto Servadio: «I problemi non si risolvono con i comunicati, la confusa vicenda Ecoparco è stata scongiurata grazie alle osservazioni che abbiamo prodotto con competenza e rigore, un lavoro che la mia amministrazione ha svolto confermando l’impegno preso in Consiglio comunale lo scorso anno all’indomani della sciagurata proposta del mega-polo con annessa discarica».
Un lavoro di equipe che senza troppi clamori sulla stampa ha supportato la Regione Lazio nella decisione e ha permesso di scongiurare la realizzazione di un mostro organico a consorterie politiche e affaristiche estranee alle dinamiche locali.
«Difendere il territorio – dice ancora il Sindaco di Velletri – significa programmazione, azione e rispetto delle leggi; pregi che abbondano in quest’amministrazione che predilige il lavoro alle parole. Il ruolo dell’opposizione è quello di controllo, in questa circostanza abbiamo unito le forze nella fase iniziale ma spenti i riflettori gli altri si sono dileguati e noi abbiamo fatto la nostra parte e anche bene visto che quelle osservazioni sono oggi un modello per tanti comuni che si trovano nelle stesse condizioni chiamati a difendere i territorio da speculazioni private».
Tuttavia il diniego del progetto Ecoparco è solo una battaglia, altre ne sono in corso e manca la voce autorevole della Regione Lazio che in questa materia ha l’obbligo d’intervenire per fornire regole certe sulla dimensione degli impianti, sulla localizzazione e sull’effettivo fabbisogno.
«Temo – conclude Fausto Servadio – che una deregulation sia terreno fertile per avanzare proposte sgangherate con il rischio che tra le maglie della burocrazia qualcuna riesca a passare dando vita a impianti finalizzati alla sola speculazione iniziale e poi abbandonati. Per contro è necessario dare risposte al problema del trattamento dei rifiuti ma le amministrazioni locali, da sole, non hanno la forza e gli strumenti per farlo».