Non tutti i mali vengono per nuocere. Questo potrebbe essere il detto perfetto per riassumere quello che accadrà alla città di Velletri nelle prossime ore, quando a rappresentarla all’interno del Consiglio metropolitano di Roma Capitale non sarà più solo il consigliere Alessandro Priori, ma anche Roberto Leoni e il sindaco Fausto Servadio.
Tutto questo “grazie” alle inchieste su “Mafia Capitale” che stanno letteralmente spazzando via la classe politica romana e non solo. Tra gli arresti eccellenti figurano, infatti, anche quelli di Mirko Coratti e Pierpaolo Pedetti, entrambi consiglieri metropolitani che per questo verranno sospesi dalle funzioni, consentendo l’ingresso in Consiglio metropolitano di Leoni e Servadio, rispettivamente secondo e terzo dei non eletti nella lista del PD alle ultime elezioni metropolitane. I due esponenti veliterni, infatti, subentreranno anche grazie all’impossibilità di Alessio Chiavetta, ex sindaco di Nettuno e primo dei non eletti, a ricoprire quell’incarico avendo cessato la sua carica comunale.
In sostanza, dunque, quello che per il Partito Democratico di Velletri era stato un vero e proprio harakiri (ad ottobre scorso le candidature di Roberto Leoni e Fausto Servadio finirono per impedire l’elezione di entrambi i candidati veliterni) sta per trasformarsi in un successo insperato, andando a modificare anche gli equilibri all’interno di Palazzo Valentini (sede della Città Metropolitana) tra Roma e Provincia. Ma si tratta di una ghiotta occasione soprattutto per Velletri, che può finalmente vantare una folta rappresentanza sovracomunale, in un momento in cui il vento dell’antipolitica è tornato a soffiare con forza dopo gli ennesimi scandali.
