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Dall’Orient Express al Futuro: l’elogio dei viaggi in treno per sognare ad occhi aperti

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In “Storia meravigliosa dei viaggi in treno” P. J. Andersson ci accompagna in un viaggio, rigorosamente su binari, alla riscoperta dello slow travel.
Dall’Orient Express al Futuro: l’elogio dei viaggi in treno per sognare ad occhi aperti

In “Storia meravigliosa dei viaggi in treno” P. J. Andersson ci accompagna in un viaggio, rigorosamente su binari, alla riscoperta dello slow travel. In bilico tra nostalgia di un passato lontano e speranza per un entusiasmante futuro ad alta velocità, il lettore sale a bordo scoprendo luoghi, persone e storie come scorressero fuori dal finestrino.

Sul binario giusto

Certi libri sono magici. Trovano le parole per esprimere quello che tu a volte non riesci nemmeno a capire di provare. Eppure quando leggi quelle parole, nero su bianco, ti dici “Esatto! È proprio questo quello che provo anche io!”. Leggendo “Storia meravigliosa dei viaggi in treno” questo potrebbe capitarti più volte, sempre che tu sia un amante dei viaggi in senso stretto, ovvero che ama e considera fondamentale l’esperienza dello spostamento dal posto di partenza a quello di arrivo, tanto da non considerare la velocità come priorità assoluta per il trasporto.

L’autore del libro, Per J. Andersson, è sicuramente una di queste.  Giornalista svedese co-fondatore della rivista di viaggi Vagabond, inizia la sua carriera da viaggiatore incallito già da adolescente: dalla sua Scandinavia intraprende un’avventura in treno e traghetto fino al Medio Oriente. E questo nell’era pre-internet.

La luce in fondo al tunnel

Potrà sembrare un paradosso, ma leggere questo libro ad un anno dall’inizio della pandemia che ha paralizzato il mondo, in realtà, è stata una boccata di aria fresca più che un atto masochista. Un’iniezione di quella sensazione di libertà e spensieratezza che si prova con le valigie in mano nell’attesa di raggiungere la meta. Sentimento che manca da un po’.

Certo, qualcuno potrebbe facilmente pensare che dare alle stampe un libro del genere un attimo prima della pandemia mondiale più grave degli ultimi cento anni sia stato per l’autore uno scherzo del destino. Diciamolo pure, una sfiga bella grossa.

Eppure per chi legge, pagina dopo pagina, poter viaggiare in mondi lontani saltando da un vagone all’altro senza sentir parlare di virus e contagi, è un privilegio non da poco! E la curiosità viene stuzzicata già dalla copertina: un brillante blu Istanbul riproduce l’effetto tessuto e si ha l’idea di tenere tra le mani uno scrigno che racchiude meraviglie, più che un libro.

Filare come un treno

Alla fine di alcuni capitoli o tutti, dipende dal livello di wanderlust che ti affligge, avrai voglia di prendere e partire. O, perlomeno, di cominciare a documentarti per organizzare il viaggio.

Questo peraltro è possibile: alla fine di ogni sezione sono riportate le info pratiche per pianificare al meglio gli spostamenti affrontati, mentre alla fine del libro,  oltre a consigli aggiuntivi  di viaggio, Andersson fornisce un pratico elenco di film e altri libri sul tema dai quali lasciarsi ispirare.

Attraverso la lettura si inizia a vivere la dimensione del treno, le situazioni sociali che si creano e tutte quelle vibrazioni che si sentono salendo in carrozza sapendo di iniziare un viaggio, che non sono date semplicemente dalle ruote sui binari!

In “Storia meravigliosa dei viaggi in treno” P. J. Andersson ci accompagna in un viaggio, rigorosamente su binari, alla riscoperta dello slow travel.
Dall’Orient Express al Futuro: l’elogio dei viaggi in treno per sognare ad occhi aperti

Per non perdere il treno

Andersson, da convinto ecologista, presenta le sue tesi per dimostrare che il treno può essere una valida alternativa all’aereo.

Certo, attualmente prenotare un treno rispetto all’aereo non è né più conveniente né più semplice: le compagnie aeree hanno delle tariffe agevolate per quanto riguarda il carburante, cosa che gli consente di avere prezzi competitivi; allo stesso tempo, non esistono portali completi e scorrevoli che permettono di prenotare i treni a livello globale. Ma perché in un momento in cui siamo sul punto del non ritorno dal punto di vista ambientale questa tipologia di trasporto non viene avvantaggiata sul mercato? È l’invito alla riflessione dell’autore.

Non si sta parlando di demonizzare in toto gli aerei, è ovvio che per certi viaggi sarà un mezzo preferibile (in USA in nave? In bocca al lupo!) ma di prendere coscienza che preferire un aereo per un viaggio di massimo cinque giorni ha un’impronta alquanto importante. Con il boom dei voli low cost questa cosa è sfuggita un po’ di mano. Non tutto quel che merita attenzione è a mille miglia da dove ti trovi, magari per un weekend fuori porta puoi pensare di accorciare le distanze.

Saltare sul treno

Potrei lasciare un link Amazon per invogliare la spesa, ma un libro così, che è un vero e proprio  inno al piacere delle piccole cose e del vivere fisicamente i luoghi, non può arrivare impacchettato da un impersonale e-commerce.

Un libro così ha bisogno di essere gustato già dal momento del suo acquisto, proprio come si fa in un viaggio in treno mentre si vive il tragitto prima di arrivare a destinazione. La mia copia ad esempio è stato un regalo, ma so per certo essere stata acquistata da Coreander a Roma, libreria indipendente che cura attentamente la scelta dei propri titoli al di fuori dell’editoria mainstream.

Adesso però basta con il romanticismo, è ora del pragmatismo e di preparare la valigia! Il prossimo viaggio non può più aspettare…

SCHEDA LIBRO:
Autore: Per J.Andersson
Traduzione: Valeria Gorla
Editore: UTET
Anno: 2020
Pagine: 347

 

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Ho un’idea chiara solo di quello che non mi piace, tra questi gli stereotipi. Di cose che mi piacciono, al contrario, ne scopro continuamente. Se volete farmi un regalo, fatemi viaggiare (in treno possibilmente) o andare a un concerto (sotto palco, grazie). Se volete torturarmi, invece, fatemi aspettare alla fermata dell’autobus (non ce la faccio, vado a piedi piuttosto) oppure, scrivere una biografia in poche righe.