23-24 aprile 2022, Roma, al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, nelle sale: Sala dell’Apollo, Sala Paolina, Sala della Biblioteca le pareti affrescate hanno preso vita riempiendosi di musica e anima.
Il Maestro Bruno Aprea ha dato corpo ad un soggetto futuristico, la cui innovazione consiste nel far ascoltare pezzi di rara e antica bellezza grazie all’improvvisazione fuori scaletta che i musicisti hanno inscenato.
Nella Sala Paolina il pianista Josu de Solaun con Chopin fa rivivere il tempo che su istruzione del Maestro andrebbe “detto” ai ragazzi, che Chopin è al di là del tempo che passa. Con numerose voci la Sala della Biblioteca accoglie e ascolta il Trio “Gioconda De Vito”: Silvia Grasso al violino, Gaetano Simone al violoncello e Maurizio Zaccaria al pianoforte, la cui forma ha il sembiante di Brahms e Debussy, Schumann, Schubert e Bartok.
Ultimo connubio, consente un dialogo fra i Canti Gregoriani grazie ai Cantori della Cappella Sistina (Michael Alfonsi, Ermenegildo Corsini, Fernando di Carlo e Marco Severin) e di brani acusmatici di musica elettronica per mezzo del Dipartimento di musica e nuove tecnologie della scuola di musica elettronica presso il Conservatorio Casella dell’Aquila.
Movimento
La musica, grazie al Maestro Aprea, non risentirà dell’effetto statico che implica lo spettatore che ne usufruisce attivamente, ma si muoverà con un orecchio distratto e vagante consentendo di essere ascoltata en passant e permettendo un atto quasi passivo, tale per cui la musica entrerà al di là dell’atto volitivo del soggetto che ascolta.
Sarà li, disposta a tutti, per essere ascoltata senza essere pianificata, tra la bellezza di un luogo storico ospitante opere classiche che grazie alla composizione musicale si muovono come in un ballo tra arte musicale e pittorica.
La sfida è dunque quella di un diverso approccio all’ascolto, in cui la musica non necessariamente va supportata dalla sala da concerto che la ospita, il dialogo fra arti musicali e pittoriche si intreccia nel cammino, lo si percorre, attraversa e conosce non in una impostazione classicistica frontale, ma separatamente simultanea.
Così le sale, solite per essere vedute e apprezzate, vengono udite, riempite di una profonda magia che con rispetto a dovizia vengono curate nella scelta dei pezzi, nei compositori incarnati, dove il Maestro, leggero e costantemente curioso si aggira fra le sale immettendo quel continuo desiderio che ha permesso alla storia di sovvertire l’ordine antico grazie alla musica, mai statica, soggetto e protagonista del maestoso progetto ideato dal Maestro Bruno Aprea in collaborazione con la Direzione Musei statali della città di Roma e il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, la cui direzione vede il nome di Mariastella Margozzi implicata nella continua valorizzazione del sito misto all’innovazione.