Due giovani, la guerra e come sfondo un posto incantevole. “Il Sentiero degli Dei” di Valentina Carrano è un racconto che racchiude un pezzo della nostra storia, un periodo che mai come ora faremmo meglio a non dimenticare.
Una storia ricca di Storia
Cosa rende un racconto davvero coinvolgente? Riflettendoci, molto spesso è l’intreccio della macrostoria (La Storia, quella che studiamo sui libri e delle interrogazioni a scuola) con la microstoria delle persone comuni, ovvero quelle persone che nelle decisioni geopolitiche ed economiche non hanno una vera voce in capitolo, anche se poi sono le prime a viverne le conseguenze.
La nostra Valentina Carrano, regina delle interviste nella redazione di Wt News, esordisce con il suo primo romanzo “Il Sentiero degli Dei” raccontando le vicende di Lina e Luigi, due giovani delle stesse terre che si ritrovano a fare fronte alle difficoltà della Seconda Guerra Mondiale, anche se in modo diverso. Un libro che ti fa venire voglia di riportare alla memoria le storie dei nonni, un libro che fa pensare che se le avessimo ascoltate con più attenzione forse non ci troveremmo in questa situazione.
Ma bando agli indugi e altre divagazioni filosofiche, entriamo nel vivo della questione, e quindi del libro, lasciando la parola all’autrice!
Q. 1 Domanda rompighiaccio: 3 aggettivi per descrivere il libro
A. 1 Vero, affettivo, attuale.
Q. 2 Partiamo con gli spoiler: raccontaci la storia! (Si scherza, niente spoiler please)
A. 2 In realtà sono due storie che si intrecciano, sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale. Lina e Luigi si conoscono giusto di vista quando lui parte per il fronte e viene fatto prigioniero. Riporta le sue memorie in versi, nel poema Ricordi di mia vita: racconta delle avversità e dei soprusi, prega, sogna l’abbraccio della mamma e la terra amata. Lì al paese, nel frattempo, Lina conduce una vita tranquilla, preoccupata per la famiglia che ha più che dall’idea di formarsene una propria. A conflitto finito non si cercano, si ritrovano per caso.
Q. 3 Come mai proprio il Sentiero degli Dei? Dicci di più su cosa ti ha spinto a scegliere questa zona
A. 3 Lina e Luigi sono rispettivamente di Agerola e Vettica, due paesini della Costiera Amalfitana. Da Bomerano (Agerola) parte il Sentiero degli Dei, che si snoda per nove chilometri fino a raggiungere Nocelle, nei pressi di Positano. Oggi è un percorso naturalistico famoso in tutto il mondo per lo splendido panorama – all’epoca era parte della quotidianità di Lina che portava messaggi e provviste ai parenti sparsi nei paesini circostanti. È un luogo splendido da visitare e dove lasciare il cuore!

Q. 4 Da dove nasce l’idea? è un’ispirazione arrivata tutta insieme o in progetto da una vita?
A. 4 Uh, bizzarro che non lo abbia ancora detto: Lina e Luigi sono i genitori del mio papà! 🙂 Con Nonna sono cresciuta e tutti gli episodi che ho inserito nella sua vicenda sono “storie vere”, come le chiamava lei quando me le raccontava. Nonno purtroppo non l’ho mai conosciuto, ma sembra che abbiamo in comune la passione per la scrittura: così per il compleanno dei sessant’anni di papà ho provato a creare questo libretto “a quattro mani”. Tutte le parti in versi (l’acrostico, il poema, la filastrocca) sono opera sua!
Q. 5 La scrittura è nel tuo DNA quindi! Ma come si scrive un libro?
A. 5 Ah boh, sono aperta a suggerimenti! Per me è stato un po’ come scomporre e ricostruire un puzzle di cui conoscevo molto bene l’immagine. Ho dovuto fare un po’ di ricerca storico-geografica e farmi poi correggere, in particolare il dialetto, da un esperto locale (nel mio caso: papà!). Allo stesso tempo, è complicato selezionare i pezzi, cosa tenere, cosa scartare, dove inserire, quando chiudere. Soprattutto quando si parla di famiglia, credo sia importante esporre vicende e sentimenti in modo che tutti ci si possano relazionare, altrimenti un episodio o personaggio fondamentale per chi scrive non diranno niente a chi legge. (Mi dirai poi se predico bene e razzolo male…)

Q. 6 In redazione sappiamo che sei una penna inarrestabile, ma “il blocco dello scrittore” sarà capitato anche a te…tu come superi i momenti down della scrittura?
A. 6 Tendenzialmente cerco di “go with the flow”… Nel senso che quando mi prende il “raptus” so di dover continuare finché non si esaurisce, fino all’ultimo minuto disponibile la mattina prima di uscire per il lavoro o la sera al limite del sonno, con buona pace di chi mi dorme a fianco. E poi ci vuole costanza: mettere le proprie idee nero su bianco è un gesto che fa paura, quindi la tentazione di rimandare è sempre tanta. Mi sa che per concludere qualcosa bisogna insistere!
Q. 7 Ottima osservazione, spesso il miglior modo di fare le cose è proprio farle! A proposito, hai degli aneddoti da condividere riguardo alla scrittura del romanzo?
A. 7 Uhm, come dicevo l’idea era di regalarlo a papà per il compleanno. Storicamente mio fratello, mia sorella ed io facciamo sempre i regali in famiglia insieme, per cui sono stati buttati impietosamente in mezzo. Mia sorella Chicca era chiusa in lockdown con i miei, quindi in un’ottima posizione da “spia”: ogni volta che avevo un dubbio sull’albero genealogico o sugli anni di alcuni episodi, buttava là qualche domanda innocente a cena e mi inviava la registrazione di nascosto su whatsapp. Sia lei che Gabri, mio fratello, insieme al mio eterno fidanzato Nick, hanno fatto anche da correttori di bozze e Gabri si è preoccupato di andare a confezionare la prima edizione del libro (in ben 3 copie!) in copisteria, quindi di fatto ha fabbricato il regalo.
Q. 8 Le prime copie sono arrivate dalla copisteria, ma ora hai un editore! Sinceramente, come si fa a pubblicare un libro?
A. 8 Prima di tutto, si trovano tanti parenti e amici incoraggianti che insistono finché non cedi. Poi cominci a spulciare i siti delle case editrici che ti piacciono per capire se accettino manoscritti e come/quando vogliano riceverli. È utile anche per individuare i generi di cui si occupano e quindi se possano essere interessati alla tua proposta, che poi si spera sia di buona qualità. Bisogna rassegnarsi a mesi di attesa, ricompensati forse da qualche rifiuto, più probabilmente da silenzio. Se avete contattato anche case editrici che pubblicano a pagamento, quelle sono le uniche che risponderanno di sicuro – ma se non avete fretta conviene aspettare e magari puntare a chi pubblica anche esordienti. Infine, aiuta avere un cugino assai intraprendente che ti invii contatti di editori partenopei (che nel mio caso avevano senso, considerata l’ambientazione del libro, ma io non ci avevo pensato), non ti lasci in pace finché non scrivi loro e poi ti dica di firmare serena quando ti danno fiducia. Così mi è successo con LFA Publisher, che ha accolto con entusiasmo il progetto e gliene sono grata!
Q. 9 Un consiglio per quelli del club “regalare un libro è sempre una buona idea”: a chi andrebbe regalato “Il Sentiero degli Dei”?
A. 9 Sicuramente a qualche nonno o nonna un po’ nostalgico, che potrebbe apprezzare anche la parte in versi. Chiunque abbia familiarità con la zona dei Monti Lattari e la Costiera – non perché io l’abbia descritta particolarmente bene, ma perché chi la conosce può ritrovarsi nei luoghi. A chi come me ama le storie d’amore a sfondo storico. A qualche innamorato che voglia dire: “Porta pazienza, che alla fine arrivo.”

Lo voglio!
Il libro di Valentina è uscito il 25 febbraio ed è disponibile per l’acquisto su Amazon, Libroco e Mondadori Store, ma si può ordinare anche nella libreria di fiducia (così aiutiamo le imprese locali e risparmiamo sui costi di spedizione). Fateci sapere cosa ne pensate!
Ultimo, ma non per importanza, ufficialmente congratulazioni Vale!